Una piccola Venezia, con i canali a disegnare le vie, le isole e i monumenti indimenticabili. È la città di Chioggia, una delle tante perle disseminate per l’Italia e aggrappata

Una piccola Venezia, con i canali a disegnare le vie, le isole e i monumenti indimenticabili. È la città di Chioggia, una delle tante perle disseminate per l’Italia e aggrappata a una fetta di territorio che si protende sul mare Adriatico tra la laguna di Venezia e la zona del Delta del Po.

È proprio su un’isoletta della città di Chioggia che sorge la Chiesa di San Domenico, luogo sacro che nasconde una storia millenaria davvero affascinante. L’attuale struttura, infatti, è risalente al XVIII secolo, ma la costruzione da cui ha origine faceva parte di un antico monastero benedettino fondato nel 1200.

Per raggiungere fisicamente la sobria facciata di mattoni si attraversa un piccolo ponte, lasciandosi alle spalle la piazza Vigo, facilmente raggiungibile in vaporetto. Da fuori l’edificio non è appariscente, ma è al suo interno che si nascondono una serie di eccezionali tesori.

A rendere famosa e venerata la Chiesa di San Domenico è, in particolare, l’enorme il crocifisso ligneo posto sopra l’altare centrale. Da poco completamente restaurato, l’opera dovrebbe risalire al XV secolo, anche se recenti studi hanno ipotizzato un’origine più antica, attorno al 1300.

Fonte: http://www.sottomarina.net/ monumenti_chiesasandomenico.htm

La croce è formata da tronchi di albero, caratterizzati da diversi nodi ben visibili e disposti in un forma a Y, anche se non troppo accentuata, non molto usuale nella tradizione cristiana. Da osservare con particolare attenzione è il volto del Cristo, che appare avere un’espressione diversa a seconda dell’angolazione dal quel lo si guarda: da un lato, infatti, l’espressione è quello di un Cristo sofferente, ancora morente e travolto dal dolore. Dall’altro, invece, appare nell’immobilità della morte con un’espressione più rasserenata.

L’opera è particolarmente famosa e venerata da tutto la cristianità per via delle tante leggende che la circondano. La più conosciuta è quella che vuole che sia stata scolpita da Nicodemo proprio ai piedi della Croce, venendo successivamente portata nella Marche e, quindi, a Chioggia in seguito a un naufragio.

Fonte: http://www.sottomarina.net/ monumenti_chiesasandomenico.htm

Oltre al Crocifisso, spiccano all’interno della Chiesa altre opere d’arte di notevole fattura. Il San Paolo dipinto da Vittore Carpaccio colpisce per la figura del santo, colto in un attimo di folgorante vigore spirituale, intento a contemplare un piccolo crocifisso mentre nelle mani tiene una spada e un libro aperto.

Altra opera importante è il gruppo della Pietà e i santi di Leandro da Bassano: si tratta di un quadro particolarmente significativo per la città di Chioggia, con il ritratto dei santi Felice e Fortunato, patroni della città veneta, S. Rocco e S. Sebastiano, che rappresentano la peste e la guerra che sconvolsero la città; e San Francesco, simbolo della povertà che, nel corso dei secoli, non mancò di attanagliare Chioggia.

Fonte: http://www.chioggialive.it/content/chiesa-san-domenico

Attorno, tantissimi ex voto testimoniano sia la devozione popolare che incessantemente ha accompagnato la storia della Chiesa di San Domenico di Chioggia e del suo Crocifisso, sia le numerose grazie ricevute per intercessione del Crocifisso stesso.

I dipinti sono realizzati su tavolette di legno dette “tolele”: su queste si era soliti rappresentare alcuni momenti della vita quotidiana, piuttosto che eventi particolari, per ringraziare la Vergine e i Santi per un pericolo scampato o una grazia concessa. Quasi tutte le opere sono accompagnate da un nome o un motto, seguito dalla data e dal luogo in cui avvenne il fatto per il quale si volle rendere grazie.